1 May 2025
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Conclave: discorsi e frasi più celebri dei riti solenni in latino e italiano

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  • Aprile 24, 2025
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Conclave: discorsi e frasi più celebri dei riti solenni in latino e italiano

Dopo la morte di Papa Francesco si è aperto il periodo di sede vacante, momento in cui il potere passa temporaneamente al Collegio cardinalizio che ha il compito di organizzare il Conclave. Questo momento è caratterizzato alcune norme regolate dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis del 1996 creata da Papa Giovanni Paolo II. Durante lo svolgimento del conclave cardinali e altri membri del clero sono tenuti a pronunciare un insieme di frasi in latino che in questo articolo saranno tradotte e spiegate.

Giuramento ed Extra omnes

Nel coro della Cappella Sistina, luogo in cui avviene il Conclave, il cardinale decano pronuncia il giuramento ai cardinali elettori:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Nos omnes et singuli in hac electione Summi Pontificis versantes Cardinales electores promittimus, vovemus et iuramus inviolate et ad unguem Nos esse fideliter et diligenter observaturos omnia quae continentur in Constitutione Apostolica Summi Pontificis Ioannis Pauli II, quae a verbis « Universi Dominici Gregis » incipit, data die XXII mensis Februarii anno MCMXCVI. Item promittimus, vovemus et iuramus, quicumque nostrum, Deo sic disponente, Romanus Pontifex erit electus, eum munus Petrinum Pastoris Ecclesiae universae fideliter exsecuturum esse atque spiritualia et temporalia iura libertatemque Sanctae Sedis integre ac strenue asserere atque tueri numquam esse destiturum. Praecipue autem promittimus et iuramus Nos religiosissime et quoad cunctos, sive clericos sive laicos, secretum esse servaturos de iis omnibus, quae ad electionem Romani Pontificis quomodolibet pertinent, et de iis, quae in loco electionis aguntur, scrutinium directe vel indirecte respicientibus; neque idem secretum quoquo modo violaturos sive perdurante novi Pontificis electione, sive etiam post, nisi expressa facultas ab eodem Pontifice tributa sit, itemque nulli consensioni, dissensioni, aliique cuilibet intercessioni, quibus auctoritates saeculares cuiuslibet ordinis et gradus, vel quivis hominum coetus vel personae singulae voluerint sese Pontificis electioni immiscere, auxilium vel favorem praestaturos.»«Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, Universi Dominici Gregis, emanata il 22 febbraio 1996. Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede. Soprattutto, promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l’elezione del Romano Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell’elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l’elezione del nuovo Pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso Pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell’elezione del Romano Pontefice.»

Con questo discorso, i cardinali promettono di rispettare scrupolosamente le norme stabilite nella Costituzione Universi Dominici Gregis, di mantenere il segreto assoluto su tutto ciò che riguarda l’elezione del papa, e di non lasciarsi influenzare da pressioni esterne.

Inoltre, chiunque venga eletto papa si impegna a svolgere con fedeltà il proprio compito di guida della Chiesa universale, difendendo i diritti e la libertà della Santa Sede. Questo giuramento garantisce che l’elezione si svolga in modo libero, spirituale e conforme alla volontà della Chiesa.

Cappella Sistina, foto di Maus-Trauden condivisa con licenza CC BY-SA 3.0

Poi ogni cardinale elettore conclude il giuramento davanti all’Evangeliario, l’insieme dei quattro Vangeli, dicendo:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Et ego N. Cardinalis N. spondeo, voveo ac iuro.»

Dopo aver posto la mano sul Vangelo:
«Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango.»
«Ed io N. Cardinale N. prometto, mi obbligo e giuro.»

Dopo aver posto la mano sul Vangelo:
«Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano.»

Infine, il Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, colui che ha il compito di organizzare le celebrazioni, pronuncia:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Extra omnes.»«Fuori tutti.»

Con questo ordine tutti coloro che non hanno diritto di voto sono obbligati a uscire dalla Cappella Sistina e la porta viene chiusa cum clave dal Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, che anche lui non può assistere al Conclave in quanto non elettore (in rarissimi casi può essere un cardinale elettore). Il Conclave ha inizio ufficialmente.

L’extra omnes del 2013

Gli scrutini

L’unico modo per eleggere il papa avviene tramite scrutinium, che si divide in tre parti: Antescrutinium, momento in cui vengono distribuite le schede ed estratti i tre scrutatori; Scrutinium vere proprieque, lo scrutinio; Post-scrutinium, conteggio dei voti e bruciamento delle schede con conseguente fumata nera o bianca. Durante lo Scrutinium vere proprieque, dinanzi al Giudizio Universale di Michelangelo ogni elettore getta la scheda pronunciando:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Testor Christum Dominum, qui me iudicaturus est, me eum eligere, quem secundum Deum iudico eligi debere.»«Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto.»
Scheda elettorale

Elezione e proclamazione

Se un candidato riceve più dei due terzi dei voti è eletto. Il decano quindi domanda al neoeletto:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?»

Se la risposta è affermativa prosegue:
«Quo nomine vis vocari?»
«Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?»

Se la risposta è affermativa prosegue:
«Come vuoi essere chiamato?»

L’eletto infine risponde:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Vocabor […]»«Sarò chiamato […]»

Habemus Papam, l’annuncio al pubblico

Infine, dopo l’elezione e la fumata bianca, il cardinale protodiacono annuncia al popolo l’elezione del nuovo Pontefice dalla loggia centrale della basilica di San Pietro in Vaticano:

Testo in latinoTraduzione in italiano
«Annuntio vobis gaudium magnum:
habemus Papam!
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum (nome dell’eletto in accusativo latino),
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem (cognome dell’eletto non tradotto in latino),
qui sibi nomen imposuit (nome pontificale in accusativo o genitivo latino, seguito dall’eventuale aggettivo numerale ordinale).»
«Vi annuncio una grande gioia:
abbiamo il Papa!
L’eminentissimo e reverendissimo signore,
signor (nome dell’eletto),
cardinale (cognome dell’eletto) di Santa Romana Chiesa,
il quale si è dato il nome di (nome pontificale)»
L?habemus papam dell’elezione di papa Martino V, 1417

Dopo questo insieme di riti, che può durare da un giorno a qualche settimana, inizia ufficialmente il pontificato del nuovo eletto.

Tutti i testi e le traduzioni sono stati trascritti dal sito Wikipedia.

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About Author

Riccardo Falconi

Ciao, sono Riccardo Falconi e sono il creatore di Mysterius.it. Tra le mie passioni spiccano la musica classica, in particolare Mozart, e tutto ciò che riguarda la Chiesa cattolica: fatti storici, curiosità e soprattutto la storia, la vita e le azioni dei papi.